lunedì, Novembre 25, 2024

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Papa all’udienza: la nostalgia è una bussola per conoscere la nostra direzione

Mercoledì, in un’assemblea generale, papa Francesco ha dedicato la sua esposizione di discernimento al tema del desiderio, incoraggiando i fedeli a chiedere a Dio di aiutarci a scoprire il suo desiderio per la nostra vita.

Charlotte Smets – Città del Vaticano

Durante l’assemblea generale di mercoledì, papa Francesco ha continuato a riflettere sulla ragione, puntando sul desiderio come uno dei suoi “beni” essenziali.

“Il ragionamento è una forma di ricerca, e la ricerca deriva sempre da qualcosa che non abbiamo, ma in qualche modo sappiamo”, ha detto.

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Il Papa ha spiegato più a fondo questa realizzazione di qualcosa che non abbiamo, ma che in qualche modo sappiamo, i maestri spirituali la chiamano “desiderio” – un desiderio di perfezione che non trova piena soddisfazione, ed è un segno della presenza di Dio in noi.”

La parola italiana desiderio deriva dalla parola latina de-cidus, che significa “mancanza di una stella”, una svolta nel nostro percorso professionale.

“Evoca una sofferenza, una mancanza e allo stesso tempo un entusiasmo per raggiungere il bene mancante”, ha detto il Papa, e quindi anela “una bussola per capire dove sono e dove vado”.

Il desiderio, ha proseguito il papa, «non è un desiderio presente».

“Il vero desiderio sa toccare le corde del nostro essere così profondamente da non spegnersi di fronte alle difficoltà o alla sofferenza”.

Per spiegarlo ulteriormente, il Papa ha fatto riferimento a casi in cui abbiamo sete, e se non riusciamo a trovare qualcosa da bere, non molliamo. Invece, il nostro desiderio di acqua domina sempre più i nostri pensieri e le nostre azioni fino a quando non siamo disposti a fare qualsiasi sacrificio per placare la nostra sete.

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“Gli ostacoli ei fallimenti non reprimono il desiderio; Al contrario, ci animano ancora di più”, ha detto il Papa.

La nostalgia dura nel tempo

“A differenza di un desiderio o di un’emozione del momento, il desiderio dura nel tempo, per un lungo periodo di tempo e tende ad agire”, ha detto.

Ha dato l’esempio di un giovane che vuole diventare medico e intraprendere un’istruzione che richiederà anni della sua vita.

Pope ha spiegato che l’esame gli richiedeva di stabilire dei limiti, dire “no” ad altre attività ed evitare distrazioni.

Così, «il desiderio di dare una direzione alla sua vita e di raggiungere quell’obiettivo lo aiuta a superare queste difficoltà».

“In effetti, un valore è bello e facile da raggiungere quando è attraente. Come alcuni hanno detto, ‘Più importante dell’essere buoni è il desiderio di essere buoni’.

Nostalgia e meraviglia

Il Papa ha sottolineato che, prima di compiere un miracolo, Gesù interrogava spesso l’uomo sul suo desiderio.

Ha ricordato il paralitico nel bagno di Bethesda, al quale Gesù disse: “Vuoi essere guarito?” (Giovanni 5:6). Papa Francesco ha osservato che la risposta del paziente con ictus rivela una serie di strane resistenze alla guarigione che non sono uniche per lui.

La domanda di Gesù è stata davvero un invito a portare chiarezza nel suo cuore, ad accogliere un possibile passo avanti, a non pensare più a se stesso e alla sua vita come “paralizzati” dagli altri; Tuttavia, l’uomo non è sicuro.

Qui il Papa ha osservato: “Entrando nel dialogo con Dio, impariamo a capire cosa vogliamo veramente dalla vita”.

La nostalgia separa i piani duraturi dal pio desiderio

“Spesso la nostalgia fa la differenza tra un progetto riuscito, coerente e duraturo, e le mille aspirazioni e buone intenzioni che, come si suol dire, ‘sono piene di inferno'”, ha detto il Papa.

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Soprattutto in quest’epoca la massima scelta sembra favorire la libertà, ma allo stesso tempo ridurre la nostalgia del “desiderio del momento”, quando siamo bombardati da mille proposte, progetti e opportunità, “che rischiano di distrarci”, ha osservato il Papa. Non permetteteci di valutare in silenzio ciò che vogliamo veramente”.

A questo proposito, ha osservato che molte persone “non sanno cosa vogliono nella vita” e “non entrano mai in contatto con il loro desiderio più profondo”. In tal modo «vivono la loro esistenza con prove e aiuti di vario genere, senza mai andare da nessuna parte, senza sprecare occasioni preziose. E anche i cambiamenti sperati in teoria non vengono attuati quando se ne presenta l’occasione.

Un desiderio di sentire il desiderio di Dio

“Vuoi stare meglio?” Papa Francesco ha concluso chiedendo se il Signore ci chiedesse come il cieco di Gerico, quale sarebbe la nostra risposta?

Ha suggerito di rispondere chiedendo a Dio: “Aiutaci a conoscere il profondo desiderio che Dio stesso ha nei nostri cuori”. Dacci la forza per realizzarlo.

«È una grazia incredibile, fondamentale per tutti gli altri: permettere al Signore di fare miracoli come nel Vangelo. Perché anche lui ha un grande desiderio: farci partecipi della sua vita piena».