Nel corso degli anni, a partire dal 1993, le persone sono riuscite a trovare nuovi modi per giocare a Doom, sia su Nintendo DS, su una calcolatrice o su cellule biologiche. L'ultimo dei tre è l'ultimo arrivato ai classici percorsi di guida. Dietro questa innovazione c’è Lauren Ramian, dottoranda in biotecnologia al MIT.
Gli schermi stanno diventando una parte sempre più comune della nostra vita e questo offre anche opportunità. -Lauren Ramayan
In Video Youtube Spiega allo studente come recenti ricerche abbiano aperto la strada a questa possibilità. Laraine Ramian spiega come gli scienziati hanno trovato il modo di addestrare i neuroni che crescono in circuiti a giocare a Doom. Uno studente del MIT ha fatto un ulteriore passo avanti ed è stato in grado di programmare il gioco affinché venga eseguito utilizzando le celle.
Ramayan ha coltivato due tipi di cellule i cui geni erano stati modificati per creare un segnale naturale in codici colore, che poi servivano da pixel per uno schermo realizzato in una piastra di microtitolazione. La dottoranda spiega di aver codificato la differenza tra diverse celle tramite Python e di averla combinata con lo script Doom.
Il risultato è che le celle sul pannello di microcalibro imitano Doom in colori binari, un’immagine alla volta. Ramian calcola che la simulazione di un'immagine di Doom abbia richiesto a Cells circa otto ore. In questo modo, lo studente ha calcolato che occorrerebbero circa 600 anni cellulari per creare l’intero gioco di Doom.
Questa è una scoperta straordinaria perché risulta che siamo solo a poche generazioni di distanza dall'apice dell'ingegneria. -Lauren Ramayan
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