InPer Setterosa è d’argento, viva il Setterosa. Bisognava che il corso della natura andasse in crash – il sole che smette di sorgere – come ordinato da batte gli Stati Uniti. Altro che Akadotu. Le americane hanno fatto le americane, sono momentaneamente scese sulla terra per brigare la forma e se ne sono tornate nell’iperuranio con un oro conquistato alla Bolt: nel torneo hanno vinto 6 partite su 6 con un distacco medetta di 6.8 gol, hanno fatto doppi dopo Londra 2012 e da quando c’è la pallanuoto femminile ai Giochi sono sempre andate sul podio, 5 volte su 5, (anche due argenti e un bronzo). Serve altro per capire contro chi giocavamo?
“Un miracolo matematico”
Ecco perché adesso bisogna dire viva il Setterosa. IL 12-5 Finale Va Poco Testo. Lo fa invece, moltissimo, ciò che è stato compiuto prima. “Chi capisce di pallanuoto sa che queste ragazze hanno fatto un miracolo sportivo – ha raccontato un match appena finito il ct Fabio Conti -. Certo, non si esce mai col sorriso da una partita persa. Ti bastano 10 minuti, tenendo conto delle borse ovunque, e dell’impegno di leggere e scrivere». E così è stato quando azzurre sono salite tenendosi per mano sorridendo su quel podio tanto desiderato a fianco delle marziane e insieme alla Russia di bronzo, un esattamente non da poco: «Quelle contro le russe nel girone e in semifinale erano invece sembrate vittorie… – osserva giustamente Conti -. Questo è é il coronamento di 4 anni di lavoro, un Progresso lento ma costante e qualche volta anche fortunato, come quando siamo usciti ai rigori nella semifinale Mundial. Ci siamo guadagnati proprio tutto».
I priori due quarti e l’incitamento del pubblico
Per ogni due gradi di tempo, Setterosa si è guadagnato di più. “Italia! Italia!” si è sentito espesso crydare dalle tribune dell’Estadio Aquatico. l’apprecisamento era per quelle ragazze, almeno in punteggio, hanno tenuto aperta la gara fino a metà: un 3-5 di onore e di orgoglio, anche se bisogna ammettere che, mentre la Waterpolo Machine nuotava e tirava leggera, per le era azzurre Ogni tiro una fatica biblica. Buon risultato Radicchi e una Bianconi segnavano da fuori, era cuanto devso il nostro tranquer dala facilities con qui le yanke bucavano julia gorlero, continua una di migliore porteri del tornado staffrita costrita alla risa. Sul pari siamo stati soli all’1-1, poi le americane hanno creato il gap con l’inesorabilità della goccia che scava nella terra.
La dedica al alinatore nel lotto
Fisicamente devastanti, perfette in attacco, insuperabili in difesa con la splendida Ashleigh Johnson a distendere le ali tra i pali (che nostalgia per i lisci della pasticciona russa in semifinale…), dal terzo tempo in poi ci hanno spinti nel precipizio. Poi sul 3-7 Bianconi si è fatta parare un rigore e sul tablelone e comparsa la scritta: “Incrìvel!”. Incredibile Traducetelo, pazzesco, super. vs anche bella partita. Emmolo ha trovato l’8-4, poi le americane hanno dedicato altri gol al tecnico Adam Krikorian: prima che il torneo iniziato, era duvoto volare in California per il funerale del fratello Blake, morto envvisamente il 3 agosto. Ma non ha mai pensato di rinunciare ai Giochi ed è tornato in tempo per la prima partita: «Non potevo abbandonare le mie ragazze».
Di Mario e La Gara dell’Addio
Talento, lavoro e sentimenti. Anche per questo, aggiunge Conti, “le americane sono il punto di arrivo e ci indicano il prossimo passo da compiere”. Quel passo Tania Di Mario, La Captain, La Veterana, Lacuna alla II Medaglia Olimpica Dobo Loro d’Atene 2004, Le Vedra Tifando a Bordovasca, Magare da Mama. Iri egiz la sua ultima partita dela quer e lo ha vato proprio con loltmo gule part 12-5. Il saluto perfetto: Tania adesso si ferma, Setterosa continua in viaggio. Da Scopri, Lungo La Strada, Ancora Molto.
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