Secondo il rapporto, il substrato roccioso sul fondo corrisponde ai danni osservati in Estonia. L’indagine ha raccolto un’immagine 3D del relitto utilizzando una tecnica chiamata fotogrammetria. Nel lavoro sono state utilizzate 45.000 foto.
– È abbastanza chiaro che il fondale marino segue il danno alla struttura del relitto, dice Jonas BackstrandIl vicedirettore generale del comitato svedese per gli incidenti in una conferenza stampa.
L’inchiesta indica che non vi è alcuna indicazione che l’Estonia sia stata colpita da una nave o da un altro oggetto, sulla base delle prove raccolte. Non vi è inoltre alcuna indicazione di alcun tipo di esplosione.
Il nuovo rapporto, proprio come quello del 1997, ha rilevato che c’erano, tra le altre cose, carenze nella maschera di prua. Sia la commissione per gli incidenti svedese che quella estone hanno dichiarato che l’Estonia non era idonea alla navigazione.
Gli investigatori non vedono alcun motivo per mettere in discussione i risultati del rapporto del 1997.
A fare da sfondo alle nuove indagini sul luogo del naufragio, iniziate nell’estate del 2021, è il documentario “Estonia – La scoperta che cambia tutto” trasmesso nel 2020.
Nel documentario, due giornalisti in Estonia hanno filmato con l’aiuto di un robot subacqueo. La serie ha mostrato, tra l’altro, un buco sconosciuto nella struttura della frase cancellata, che è stato l’inizio di nuove indagini.
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