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Macron rischia di tagliarsi le ali di sinistra in Francia

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Nonostante sia stato rieletto presidente della Francia solo due mesi fa, c’è un certo rischio che Emmanuel Macron ora sia alato. Nelle elezioni parlamentari di questo fine settimana, la coalizione di centrodestra Ensemble (“Insieme”) ha ottenuto il 26% dei voti, così come la coalizione di sinistra Nobies guidata da Jean-Luc Mélenchon.

La coalizione di Macron dovrebbe migliorare il proprio punteggio nel secondo e decisivo turno elettorale di domenica. Ma secondo molte previsioni non è affatto certo che darà la maggioranza. Se è davvero negativo per Macron, potrebbe dover governare con un primo ministro di un partito che non è il suo.

In Francia questo si chiama per coesistenza (“combinato” circa) Il fatto che il primo ministro del Paese, che guida il governo, appartenga a un partito diverso dal presidente si è verificato in tre occasioni dal 1958, anno dell’introduzione della Quinta Repubblica.

Per la prima volta, dal 1986 al 1988, François Mitterrand si è ritrovato alla carica di Primo Ministro di Jacques Chirac. La seconda volta, Mitterrand è stato anche presidente, ma poi con Edouard Balladur come primo ministro (1993-1995).

L’ultima volta che si è verificata questa divisione ineguale del governo è stato negli anni 1997-2002, quando il presidente Jacques Chirac ha nominato primo ministro il socialista Lionel Jospin.

Nel 2000 la legge elettorale è stata modificataLe elezioni parlamentari e presidenziali si tengono ogni cinque anni. Ha fornito maggiore stabilità, poiché l’elettorato ha dimostrato la volontà di dare al neoeletto presidente la possibilità di governare indisturbato dalla maggioranza.

È possibile – si, molto probabilmente – che la coalizione di Macron continui a governare anche se domenica perderà la maggioranza. Almeno se ottiene il tradizionale sostegno repubblicano di destra.

Ma non è del tutto escluso che il leader di sinistra Jean-Luc Mélenchon diventi primo ministro. come questo coesistenza non sarà armonioso.

Melenchon vuole scendere Età pensionabile a 60 anni, con un forte aumento del salario minimo e imponendo controlli sui prezzi su una serie di beni di prima necessità. Come primo ministro, avrà un’autorità significativa sulla politica interna.

In altre parole, aspettatevi disaccordi collettivi.

In effetti, anche l’Assemblea nazionale del partito nazionalista di destra, guidata da Marine Le Pen, potrebbe essere sulla buona strada per fare una buona scelta. Soprattutto, è riuscita a spazzare via il gruppo del rivale di Eric Zemmour, Återerövring.

Il partito di Zemmour non ha vinto un solo seggio, nemmeno nel collegio elettorale in cui lo stesso Zemmour si candida. Per Le Pen è una bella rivincita dopo quest’anno in cui è stata costantemente attaccata dalla rivale radicale e controversa.

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