sabato, Novembre 23, 2024

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Le ultime parole di Benedetto XVI: “Signore, ti amo!”

L’arcivescovo Conswein racconta le ultime parole del Papa emerito Benedetto XVI, pronunciate la notte prima della sua morte diverse ore prima della sua morte. Un tratto distintivo del ministero sacerdotale di Joseph Ratzinger è stato proprio la sua ricerca dell’«amato» Gesù.

Charlotte Smets – Città del Vaticano

Le ultime parole del Papa emerito Benedetto XVI sono state ascoltate da un’infermiera nel cuore della notte. Erano le 3 del mattino del 31 dicembre, poche ore prima della sua morte. Joseph Ratzinger non era ancora giunto al momento della sua morte, durante il quale i suoi collaboratori e assistenti si prendevano cura di lui.

Signore, ti amo

A quel tempo c’era solo un’infermiera con lui che non parlava tedesco. «Benedetto XVI», ha detto con passione il suo segretario, l’arcivescovo Georg Conswein, «ha detto in italiano con voce sussurrata, ma chiaramente distinguibile: ‘Signore, ti amo!’ Io in quel momento non c’ero, ma l’infermiera me ne parlò poco dopo. Quelle furono le sue ultime parole comprensibili, perché non riusciva più ad esprimersi».

“Signore, ti amo!”, parole come la sintesi della vita di Joseph Ratzinger, che da molti anni si stava preparando al suo ultimo incontro faccia a faccia con il Signore. Il 28 giugno 2016, nel 65° anniversario della sua canonizzazione, Papa Francesco ha sottolineato la “qualità fondamentale” che ha caratterizzato il sacerdozio di Joseph Ratzinger. Papa Francesco ha detto:

«In uno dei tanti bei scritti sul sacerdozio, Gesù fissa lo sguardo su Simone durante la sua chiamata definitiva, chiedendo essenzialmente una sola cosa: ‘Mi ami tu?’. È così bello e così vero. Perché, come dici tu, “Tu In “Mi ami?”, il Signore stabilisce il vero significato del sacerdozio, perché solo attraverso l’amore del Signore il Signore può essere uno. Attraverso di noi il pastore dice: ‘Signore, tu sai tutto, tu sai che io ti amo’.

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Teologia – Alla ricerca di un amato

“Questa è la caratteristica che ha dominato tutta la tua vita di sacerdote e nel tuo ministero teologale, che, non a caso, ha definito ‘la ricerca dell’Amato’; infatti questo è ciò che hai sempre testimoniato e testimoni ancora oggi: la cosa decisiva che fa ogni cosa nella nostra giornata – pioggia o sole – è che il Signore è veramente Lui, lo desideriamo, gli siamo vicini, lo amiamo, crediamo veramente in lui, lo amiamo davvero confidando in lui, è questo amore che riempie i nostri cuori, è questa fede che ci permette di camminare sicuri e sereni sull’acqua, anche in mezzo alla tempesta come fece Pietro”.