La cosiddetta “Freedom Caravan” è iniziata alla fine di gennaio di quest’anno e ha paralizzato per un mese la capitale canadese.
Diverse centinaia di camion hanno quindi chiuso le parti centrali di Ottawa per protestare contro le restrizioni sui virus nel paese.
Le proteste hanno spinto il primo ministro Justin Trudeau a dichiarare lo stato di emergenza il 14 febbraio per fermare le manifestazioni, la prima dall’approvazione della legge nel 1988.
Nonostante le leggi di emergenza fossero in vigore solo fino al 23 febbraio, il provvedimento ha acceso un ampio dibattito sulle libertà civili, una questione che continua a dividere il Paese.
La commissione ha iniziato le sue indagini giovedì e il primo ministro in seguito testimonierà davanti ad essa.
– Cosa ha spinto il governo federale a dichiarare lo stato di emergenza? In che modo il governo ha esercitato il potere che ha ottenuto e le sue azioni sono state appropriate? Sono questioni di fondamentale importanza, dice Paul Rollo, presidente dell’inchiesta ed ex giudice.
Le indagini sono obbligatorie dopo la dichiarazione dello stato di emergenza. 65 persone dovrebbero testimoniare durante le indagini.
Una relazione finale deve essere presentata al più tardi entro febbraio 2023.
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