In un messaggio ai partecipanti alla conferenza Rome MED Dialogues, Papa Francesco chiede soluzioni comuni per affrontare la migrazione: la guerra in corso crea una globalizzazione dei problemi.
Catharina Acorelius – Città del Vaticano
La mancata ricerca di soluzioni comuni alla migrazione porterà alla perdita di vite umane, che è quasi sempre evitabile. Lo scrive Papa Francesco nel messaggio ai partecipanti all’ottava “Conferenza Rome MED Dialogues” che si terrà a Roma dall’1 al 3 dicembre.
“Rome Met – Mediterranean Dialogue” è il Summit del Ministero degli Affari Esteri Italiano sulla Cooperazione Internazionale e la Geopolitica del Mar Mediterraneo. ISPI (Istituto Italiano per gli Studi di Politica Internazionale). Il suo scopo è condurre un dialogo all’interno della regione mediterranea per ripensare gli approcci tradizionali e sviluppare una nuova agenda per sfide regionali e internazionali comuni.
La collaborazione è l’unica via da seguire
“Le migrazioni sono essenziali per il benessere di questa regione e non possono essere fermate”, scrive il Papa nel suo messaggio, perché la cooperazione è l’unica via percorribile. Come ha dimostrato l’epidemia, «nessuno può salvarsi da solo», insiste. “L’interconnessione dei problemi impone di esaminarli insieme in una prospettiva integrata e ampia possibile”.
La guerra in Ucraina e le sue conseguenze globali
La guerra tra Russia e Ucraina ei danni incalcolabili che sta provocando in termini di vittime sia civili che militari, crisi energetiche, finanziarie, umanitarie e alimentari – crea oggi una globalizzazione dei problemi, sottolinea il Papa. I paesi più poveri come il Nord Africa “contano sull’80% del loro grano da Ucraina e Russia”. L’universalità delle conseguenze della crisi fa capire, spiega il Papa, che essa va affrontata in una prospettiva globale. Affrontando i singoli problemi “settorialmente”, avverte, “si rischia di arrivare a soluzioni parziali incomplete, che non solo non risolvono i problemi, ma li rendono cronici”.
Mare Nostrum – Punto d’incontro
Il Papa insiste perché l’Operazione Mare Nostrum, il grande salvataggio dell’Italia nel Mediterraneo, ritrovi “la chiamata al progresso, allo sviluppo e alla cultura” che sembra essersi persa negli ultimi tempi. Ha la potenzialità di unire tre continenti, scrive il Papa, “un legame che è stato molto fecondo storicamente e attraverso le migrazioni”. Il Papa si rammarica che sia difficile vedere il Mediterraneo “come un luogo di incontro, scambio, condivisione e cooperazione”, pur portando molte opportunità, al crocevia dell’umanità. “Per ricreare lo spirito di fratellanza, oltre a condizioni economiche più eque, e più rapporti umani e anche con la diaspora”.