martedì, Novembre 12, 2024

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La madre italiana vince il tribunale: i figli possono essere espulsi

Non è raro che i figli adulti continuino a vivere con i genitori in Italia. Il 70 per cento degli italiani tra i 18 e i 34 anni vive ancora a casa. Ma per la famiglia di Pavia, nel nord Italia, la pazienza alla fine è finita. Due figli, di 40 e 42 anni, si sono rifiutati di uscire di casa nonostante fossero entrambi occupati.

La madre di 75 anni era stanca di interagire con i suoi figli e loro non contribuivano al bilancio familiare né aiutavano nelle faccende domestiche. Ha provato più volte a convincerli a trovare una vita più indipendente, invano.

Alla fine ne ebbe abbastanza.

Ha portato i suoi figli in tribunale e ha vinto, dicono i rapporti Custode.

Non posso più giustificarmi

A quanto pare il giudice provò simpatia per la donna e decise di espellere i figli. Il giudice ha affermato che, sebbene inizialmente avessero il diritto di restare a casa a causa del “dovere di assistenza dei genitori”, ora che hanno entrambi più di 40 anni, ciò non è più ragionevole.

Entrambi ora hanno tempo fino al 18 dicembre per partire.

Sebbene l’Italia abbia sempre avuto una cultura delle famiglie intergenerazionali, dove le famiglie vivono insieme sotto lo stesso tetto, negli ultimi anni si è registrato un aumento dei giovani che restano a casa per periodi di tempo più lunghi. Il Guardian scrive che, dopo tutto, trovare lavoro è diventato più difficile a causa della difficile situazione economica.

Questo non è il primo caso in tribunale

I provvedimenti di espulsione sono rari, ma in Italia si sono verificati casi in passato di genitori che hanno portato in tribunale i propri figli maggiorenni. Nel 2020, la Corte Suprema ha respinto il ricorso del musicista part-time 35enne. Aveva detto che il suo reddito annuo di 20.000 euro non era sufficiente per vivere e aveva bisogno di soldi dai suoi genitori.

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Pomposioni, Big Kids, è stato coniato da un politico italiano nel 2007 come nome derisorio per gli adulti che restano a casa per lunghi periodi di tempo, implicando che lo facciano per ottenere vitto e alloggio gratuitamente.

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