Come al solito prima dei vertici di Kiev, la segretezza è grande. Ciò è particolarmente vero quando vengono in visita i leader di tre dei paesi più potenti dell’UE: il presidente Emmanuel Macron, il cancelliere Olaf Scholz e il primo ministro Mario Draghi.
Qualche tempo prima del 26 giugno, il trio arriverà in Ucraina, secondo le indiscrezioni. Ma molti ipotizzano che possano apparire a Kiev già questa settimana.
Allo stesso tempo, l’esercito ucraino sta combattendo Contro la superiore potenza di fuoco russa nel Donbass. Ogni giorno vengono uccisi fino a 200 soldati ucraini.
Quel giorno, Michaglo Podoljak, uno dei più stretti consiglieri del presidente Volodymyr Zelensky, presentò un elenco dettagliato delle armi di cui il paese aveva bisogno.
Si tratta di un aumento significativo: 1.000 obici, 300 proiettili di artiglieria e 500 carri armati. Molto di più di quanto finora è stato consegnato dall’Occidente.
https://twitter.com/Podolyak_M/status/1536245024354144257
L’elenco è una deliberata escalation della pressione sugli alleati occidentali da parte dell’Ucraina. È anche un’espressione della crescente frustrazione nei confronti dell’Occidente.
E solo Schulz e Macron – in misura minore Draghi – sono i leader che a Kiev vengono spesso additati per tiepidi o insufficienti consensi. Il consigliere presidenziale Podoljak è tra coloro che fanno tali critiche in qualche modo poco diplomatiche:
– Se vuoi che perdiamo, dillo francamente: “Vogliamo che perdiamo”. Quindi capiamo perché ci fornisci supporto con le braccia a questo livello, dice Il New York Times.
Scholz in particolare divenne un capro espiatorio a Kiev.
Questi includono le promesse del cancelliere che non sono state mantenute, come quando ha promesso il 1 giugno di inviare una moderna difesa aerea entro “poche settimane”. Infatti Le consegne sono previste per novembre.
Gli ucraini si risentono anche che Schultz continui le sue conversazioni telefoniche con Putin. E così ha fatto Macron.
Nel caso del presidente francese Il sospetto è stato sollevato dalle sue dichiarazioni che La Russia non dovrebbe essere umiliata. Ma questo è esattamente ciò che dovrebbe accadere, secondo l’opinione prevalente a Kiev. La Russia deve essere sconfitta e respinta. Per non ripetere il disastro.
Schulz e Macron sono sospettati di volere la pace ad ogni costo, compresa la frammentazione dell’Ucraina. Il fatto che alla loro visita sia stato dato il via libera potrebbe indicare che Kiev vuole costringerli a riconoscere i colori:
Vuoi davvero che vinciamo la guerra?
La risposta attesa da Schulz e Macron è fresca e tagliente promesse di armi e chiare indicazioni che il regime di Putin deve essere sconfitto.