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La Cina attacca dopo la dichiarazione del G7 sullo Xinjiang

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La Cina attacca dopo la dichiarazione del G7 sullo Xinjiang

La dichiarazione finale dopo il vertice del G7, oltre agli obiettivi climatici, includeva anche un invito al rispetto dei diritti umani nello Xinjiang ea Hong Kong.

E i paesi hanno scritto nella dichiarazione che agiranno contro ciò che “mina un’economia globale equa e trasparente”.

L’ambasciata cinese a Londra sta ora rispondendo, dicendo che il G7 sta usando “questioni relative allo Xinjiang per la manipolazione politica”. Descrivono la Cina come un “paese amante della pace”.

“Difenderemo risolutamente la nostra sovranità, sicurezza e interessi nazionali e resisteremo risolutamente a qualsiasi forma di ingiustizia e abuso contro la Cina”, ha aggiunto. Lo scrive l’ambasciata in un comunicato.

Nuove testimonianze sui campi

Di recente, i rapporti sul lavoro forzato e sulle violazioni dei diritti umani in Cina contro le minoranze nello Xinjiang hanno ruotato, da Amnesty International e Human Rights Watch.

Il governo cinese ha affermato la sua innocenza e che non c’erano tali campi di addestramento a Xinguang.

Di recente, a Londra si è tenuta la cosiddetta “Corte uigura”, e nelle dichiarazioni Sul sito del tribunale Descrivono la violenza estrema, l’educazione e la violenza sessuale.


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