Papa Francesco ha canonizzato domenica Maria Antonia de San José, definendola “ambasciatrice dello spirito” e “modello di zelo e zelo apostolico”.
Charlotte Smedes – Città del Vaticano
Mama Antola è la prima donna santa in Argentina. Papa Francesco l'ha canonizzata domenica mattina durante una messa nella Basilica di San Pietro alla quale hanno partecipato 275 sacerdoti, vescovi e cardinali, molti dei quali provenienti dall'Argentina.
María Antonia de San José de Paz y Figueroa, vissuta nel XVIII secolo, è amata nella sua terra natale e da milioni di persone in tutto il mondo, ed è conosciuta come “Mama Antola”.
Nel XVIII secolo l'ordine dei Gesuiti fu espulso dall'Argentina. Maria Antonia, laica, si prefisse la missione di diffondere la spiritualità ignaziana in tutto il Paese.
Tra i quasi cinquemila presenti alla Basilica di San Pietro c'era Javier Miley, il neoeletto presidente dell'Argentina.
“viaggiatore dell'anima”
Al termine della sua omelia, Papa Francesco ha messo da parte le sue osservazioni preparate e ha parlato liberamente.
Ha detto: “Oggi pensiamo a Maria Antonia de San José, 'Mamma Antola'. Era una viaggiatrice dell'anima. Percorreva migliaia di chilometri a piedi, attraversava deserti e prendeva strade pericolose, e portava Dio con sé”.
Il Papa ha proseguito: «Oggi lei è per noi un esempio di entusiasmo e di zelo apostolico». “Quando i Gesuiti furono espulsi dall’Argentina, lo Spirito Santo accese in essa una fiamma missionaria, fondata sulla fiducia nella divina provvidenza e sulla perseveranza”.
“Preghiamo oggi Maria Antonia, Santa María Antonia de Paz de San José, affinché ci aiuti”.
Canonizzazione formale
Sotto la cupola di Michelangelo furono cantate solennemente le litanie dei santi, e poi il Papa lesse la formula di canonizzazione. Il Vangelo è stato letto in greco, come è consuetudine in occasioni particolarmente solenni.
Durante l'offerta della congregazione, Claudio Perosini e la sua famiglia hanno portato doni all'altare; Fu guarito da un miracolo avvenuto per intercessione della nuova santa, aprendo la strada alla sua canonizzazione.
Lebbra ed emarginazione
Il Papa ha onorato il nuovo santo venerdì scorso. Nel suo sermone domenicale, ha riflettuto sul Vangelo della domenica, che descrive come Gesù guarì un lebbroso (Marco 1,40-45). L'uomo soffriva non solo di lebbra, ma anche e soprattutto di emarginazione.
“Paura, pregiudizio e falsa religiosità: sono tre cause di grande ingiustizia, tre 'lebbra contagiosa dell'anima' che fanno soffrire i deboli perché trattati come inutili. Fratelli e sorelle, non pensiamo che questo sia avvenuto solo nel mondo Quanta sofferenza affrontiamo sui marciapiedi delle nostre città! Anche chi si dice cristiano mostra paura, pregiudizi e comportamenti incoerenti! Anche nel nostro tempo c'è tanta emarginazione, ci sono barriere da abbattere, ci sono sono 'lebbra' che necessitano di essere curate.”
Come avviene questa guarigione? Non mantenendo le distanze. Il Papa lo ha sottolineato durante l'udienza nella Basilica di San Pietro, sottolineando che Gesù ha fatto il primo passo e ha toccato i malati, anche se si rendeva conto che così facendo stava violando le norme di purezza del suo tempo.
Una giornata importante per l'Argentina
Per festeggiare si sono riuniti nella Basilica di San Pietro 5.500 fedeli, tra cui migliaia di connazionali del Papa, tra cui vescovi, sacerdoti e pellegrini della diocesi di Portenia, dove un tempo Papa Francesco era sacerdote.
Si sono svolte veglie in tutta l'Argentina e la messa è stata trasmessa su schermi giganti nelle piazze pubbliche di tutto il paese.
Nella cattedrale era presente anche il presidente Javier Miley, a Roma da sabato, che domani, 12 febbraio, incontrerà privatamente papa Francesco in Vaticano.
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