venerdì, Novembre 8, 2024

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Il canale Al Jazeera viene attaccato dalle forze di occupazione israeliane

L'assalto ad Al Jazeera è un attacco alla libertà di stampa

Le forze di occupazione israeliane assaltano la redazione di Al Jazeera a Ramallah. Sul muro c’è una foto di Sherine Abu Uqleh, la giornalista palestinese-americana uccisa dall’esercito israeliano nel maggio 2022.

Israele Cercando di creare Massima libertà per il suo esercito di fare ciò che vuole senza ritenere nessuno responsabile. Vogliono creare una situazione sul campo in cui il minor numero di persone possibile possa dire al mondo esterno cosa sta succedendo. Ecco perché, nell’ambito della guerra in corso, attaccano con tanta intensità anche la libertà di stampa.

Domenica l’esercito israeliano ha preso d’assalto la redazione di Al Jazeera nella città palestinese di Ramallah in Cisgiordania. Hanno annunciato di aver deciso di chiudere inizialmente il canale televisivo per 45 giorni. Alcune attrezzature editoriali sono state confiscate e ai giornalisti è stato ordinato di lasciare immediatamente il posto di lavoro.

Questa non è una novità, dato che Israele ha già chiuso e bandito altre redazioni di Al Jazeera Fine maggio di quest'anno Il canale trasmette in Israele.

La democrazia sta morendo buio, La democrazia muore nell’oscuritàÈ lo slogan d'allarme utilizzato dal quotidiano americano The Washington Post per sottolineare l'importanza del giornalismo. Ma è anche uno slogan che funziona abbastanza bene per riassumere quella che sembra essere una strategia israeliana contro i media e i giornalisti: creare un’oscurità che metta senza lavoro i normali organi di controllo democratico. Come sapete, ai giornalisti non è consentito entrare a Gaza. I giornalisti che sono ancora lì rischiano la vita ogni giorno per denunciare ciò che accade. Ma Spesso vengono comunque uccisi Dall'esercito israeliano.

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Questo metodo è noto alle dittature e ai paesi fascisti come Russia e Arabia Saudita. Ma anche da parte di Israele siamo abituati a essere così sotto Netanyahu. Un mese fa hanno chiamato Reporter Senza Frontiere e altre 59 organizzazioni, tra cui l’Associazione dei giornalisti svedesi L’Unione Europea impone sanzioni a Israele A causa delle violazioni della libertà di stampa e della frequente uccisione di giornalisti sul posto.

Finora, purtroppo, non ha avuto alcun impatto significativo. Invece di difendere la libertà di stampa, i governanti dei paesi democratici occidentali hanno scelto di rimanere in silenzio in solidarietà con gli attuali governanti israeliani.

Ma ogni giornalistaColoro che detengono il potere e i cittadini che proteggono la libertà di espressione e la libertà di stampa dovrebbero essere in grado di firmare queste richieste. Altrimenti, ci troveremo di fronte a un futuro caratterizzato da più silenzio, più ignoranza e meno divulgazione delle violazioni e dei crimini di guerra commessi.