La decisione della Corte d’appello di Svea di mercoledì – di revocare il precedente divieto e la sospensione temporanea obbligatoria – è l’ultima di una serie di escursioni intorno alla caccia ai quasi 1,6 miliardi di corone che Bengt Agrob deve in tasse non pagate.
Bengt Ågerup è diventato miliardario grazie, tra l’altro, al prodotto antirughe Restylane. Quando ha venduto la sua azienda, i profitti sono stati nascosti in paradisi fiscali, fuori dalla portata dell’Agenzia fiscale svedese. Dall’agosto di quest’anno ha dichiarato bancarotta personale, con il debito fiscale più grande della Svezia.
Con l’aiuto di Cipro fuga
Un’indagine Uppdrag condotta in precedenza dalla SVT con l’aiuto dei documenti della cosiddetta fuga di Cipro ha dimostrato che Bengt Ågerup ha trasferito beni per miliardi ad aziende cipriote. Poco dopo le rivelazioni, il tribunale distrettuale di Stoccolma ha deciso di congelare i beni di Ågerup a Cipro.
Gli avvocati di Ågerup hanno presentato ricorso contro la decisione a Svea Hovrätt, sostenendo che il curatore fallimentare dovrebbe essere in grado di cercare beni solo in Svezia.
Lunedì (27/11) la Corte d’appello ha deciso di bloccare, ossia di sospendere la decisione del tribunale distrettuale finché non sarà risolta la questione su dove il curatore fallimentare abbia il mandato di ricercare i beni.
Successivamente, l’Agenzia delle Entrate svedese ha fornito documenti giustificativi in cui si confermava che il curatore fallimentare aveva il diritto legale di cercare e riscuotere beni in tutta l’Unione Europea per coprire i debiti fiscali.
– La domanda di costruzione presentata da Bengt Ågerup si basava su dati incompleti e forniva una visione distorta di quanto realmente accaduto. La Corte d’appello è riuscita a trovare una base migliore per il processo decisionale e ha avuto l’opportunità di prendere una decisione più informata, dice a SVT il curatore fallimentare Patrick Kalman.
Rilancia il break
Il messaggio del generale di Svea Hovrätt significava che il divieto era stato revocato, cioè la pausa era stata revocata. Ma questo non significa che l’Agenzia delle Entrate svedese abbia vinto. La Corte d’appello esaminerà ora la richiesta di Bengt Agrup di ripristinare la sua posizione, e nel frattempo i suoi beni all’estero vengono congelati e controllati dal cosiddetto Syssloman, nominato dal tribunale locale.