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Grave siccità in Italia – i raccolti sono persi

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Grave siccità in Italia – i raccolti sono persi

Il fiume Po è il fiume più lungo d’Italia e funge da condotto per la produzione agricola nelle fertili regioni settentrionali del paese. Il fiume aiuta a irrigare risaie e terreni agricoli, ma anche pascoli per le mucche, parte del cui latte viene utilizzato per fare il famoso Parmigiano-Reggiano.

Livello dell’acqua al minimo di 70 anni

Ma a causa delle nevicate dello scorso inverno e di una primavera eccezionalmente calda e secca, il fiume Po soffre di una grave siccità. Il livello del fiume non è sceso così tanto in 70 anni e gli agricoltori testimoniano che l’afflusso è così debole che l’acqua di mare entra nel paese e distrugge i raccolti.

– Si parla di scarsità di queste materie prime, soprattutto grano. E più va avanti, più scompare, dice Claudio Pocarelli, contadino toscano.

Lo stato di emergenza è stato dichiarato in cinque regioni

Il basso livello delle acque ha portato il governo italiano a dichiarare lo stato di emergenza in cinque regioni del nord: Friuli-Venezia Guila, Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte. In alcune città del nord, come Verona, sono state introdotte restrizioni per ridurre il consumo idrico dei residenti.

Come primo passo, il governo ha stanziato 3,5 milioni di euro come fondo di crisi, pari a 392 milioni di corone svedesi, per aiutare le persone colpite dalla carenza d’acqua.

Metà delle precipitazioni normali

Secondo il CHR del Consiglio Nazionale delle Ricerche, equivalente allo SMHI italiano, il Paese ha ricevuto solo la metà delle precipitazioni normali rispetto agli ultimi 30 anni.

– In occasioni normali, abbiamo sentito la siccità alla fine di agosto o settembre. Claudio Boccrelli si chiede come sarà settembre se non c’è già acqua.

Guarda come la siccità colpisce l’agricoltore italiano Claudio Bocarelli nella clip qui sopra.

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