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Grandi proteste contro la legge sotto l’influenza russa in Georgia

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Grandi proteste contro la legge sotto l’influenza russa in Georgia

Decine di migliaia di persone si sono radunate davanti al Parlamento nella capitale georgiana, Tbilisi, per manifestare martedì sera. Il motivo è che il governo sta ora discutendo l’introduzione di una nuova legge sugli “agenti stranieri”.

– Sono venuto qui perché so che il mio paese appartiene all’Europa, ma il mio governo non lo capisce. Siamo qui per proteggere il nostro paese perché non vogliamo tornare a far parte della Russia, afferma il manifestante Dimitr Shanshiashvili in un’intervista a Reuters.

Molte foto e video circolano sui social media e lì puoi vedere come la polizia antisommossa ha schierato cannoni ad acqua e ha usato spray al peperoncino per fermare i manifestanti.

La giornalista locale Maryam Nikouradze ha scritto in un post su Twitter che la situazione era tesa e che sulla scena dovevano essere stati usati molti gas lacrimogeni.

Successivamente, ci sono state anche segnalazioni secondo cui i manifestanti stavano cercando di prendere d’assalto il Parlamento.

In serata, la presidente georgiana Salome Zurabishvili si è dichiarata dalla parte dei manifestanti e ha affermato che “tutti coloro che hanno votato per questa legge hanno violato la costituzione”.

– Rappresenti una Georgia libera, una Georgia che vede il suo futuro in Occidente, e che non permette a nessun altro di distruggere questo futuro, ha detto Zurabishvili in una nota durante la serata.

I supporti potrebbero diventare limitati

La legge si ispira a un’analoga legge sugli “agenti stranieri” precedentemente introdotta in Russia. In tali casi, tutte le organizzazioni oi media finanziati per almeno il 20% da stranieri devono essere registrati come agenti. Il regime russo lo ha utilizzato per limitare e monitorare gli attori della società civile ei media.

Il partito al governo in Georgia afferma, tuttavia, che la legge ha lo scopo di creare “trasparenza” e che esistono leggi simili, ad esempio, negli Stati Uniti.

L’adozione della risoluzione è stata accolta con preoccupazione dalla popolazione e ora molti ritengono che la democrazia della Georgia sia minacciata. La legge è stata inoltre condannata sia dall’Unione Europea che dalle Nazioni Unite, che la considerano simile a una legge russa entrata in vigore nel 2012. In Russia la legge è stata utilizzata, tra l’altro, per chiudere i media e organizzazioni.

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