Secondo il Ministero della Salute, lo scorso anno in Italia sono state segnalate circa 16.000 aggressioni fisiche e verbali contro gli operatori sanitari. Negli ultimi giorni è scoppiato il dibattito sulla sicurezza sul lavoro dopo diversi casi di alto profilo avvenuti in un ospedale di Foggia, nella regione meridionale della Puglia.
Venerdì scorso, 50 parenti e amici della donna deceduta hanno aggredito medici e infermieri. La donna di 23 anni è morta in seguito a un'operazione e la famiglia dà la colpa della sua morte all'ospedale. Il Guardiano. I filmati che circolano sui social media mostrano il personale che posiziona un divano e una cassettiera davanti alla porta per tenere lontani i parenti. Schizzi di sangue sul pavimento. L'ospedale sta indagando sull'incidente.
Solo due giorni Più tardi, nello stesso ospedale, tre infermiere sono state picchiate e prese a calci da un paziente. Il giorno successivo, due infermiere e una guardia di sicurezza sono state aggredite da un parente, dice il rapporto Reuters.
Questa settimana sono stati segnalati altri due attacchi fisici a Napoli, dove pazienti e parenti si sono arrabbiati dopo aver dovuto aspettare il loro turno al pronto soccorso.
Martedì, gli operatori sanitari in Italia hanno chiesto che i militari siano di stanza negli ospedali statali per proteggere il personale, riferisce Reuters.
– Vogliamo tolleranza zero negli ospedali. “Vogliamo che l'esercito garantisca la protezione sia dei civili che dei medici”, ha detto al giornale Barbara Mangiavalli, capo del sindacato italiano degli infermieri. Il Messaggero.
Il ministro della Sanità Horacio Schillaci ha definito “vergognosi” gli eventi della scorsa settimana. Un senatore del partito Fratelli d'Italia del primo ministro Giorgia Meloni ha presentato un disegno di legge per negare la sicurezza per tre anni a chi minaccia gli operatori sanitari, ha riferito Reuters.
Anche l’Italia è in difficoltà Molti paesi soffrono di carenza di lavoratori e di un sovraccarico nel settore sanitario, che aumenta la vulnerabilità dei lavoratori.
– Secondo la Reuters, Delia Epifani, presidente dell'Ordine dei medici italiani in Puglia, ha affermato che la violenza è una delle principali ragioni per cui le persone abbandonano la professione sanitaria.
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