Un nuovo rapporto del Comitato Olimpico Internazionale riunisce gli ultimi cinque anni di ricerca sulla scarsità relativa di energia. La carenza energetica relativa si riferisce a una sindrome che si verifica quando una persona mangia troppo poco rispetto alla quantità di esercizio fisico che fa.
Le conseguenze possono essere disturbi alimentari e fratture
Se il corpo riceve troppo poca energia possono verificarsi fratture da stress e osteoporosi. Un altro rischio è lo sviluppo di disturbi alimentari. Una nuova ricerca mostra anche che mangiare quantità molto basse di carboidrati può avere un impatto negativo sullo stato del ferro e sul sistema immunitario, oltre a influire sulle prestazioni.
Un problema nutrizionale comune
Mangiare troppo poco o in modo restrittivo è uno dei problemi più comuni legati all’alimentazione nello sport, afferma Anna Mellin, docente di scienze dello sport all’Università di Linneo e membro del gruppo di esperti del CIO.
– Il motivo principale non deve essere necessariamente un disturbo alimentare. È possibile che semplicemente non sai quanto devi mangiare o che non puoi mangiare abbastanza perché ti sei allenato troppo.
La conoscenza è tutto
Oltre a compilare la ricerca, il team di esperti del CIO ha sviluppato un nuovo strumento di valutazione che faciliterà l’individuazione e la diagnosi della relativa carenza energetica, con raccomandazioni legate all’allenamento e alla competizione.
Il team di esperti scrive anche su come prevenire e curare la relativa carenza energetica. Alcuni importanti fattori protettivi sono la formazione degli allenatori, la competenza in medicina dello sport e una ridotta attenzione al corpo e al peso negli ambienti sportivi, soprattutto nei giovani sotto i 18 anni di età.
– Anche i parenti, gli allenatori e le organizzazioni sportive devono avere sufficienti conoscenze in questo settore ed essere consapevoli dei segnali, dice Anna Milin.
un report:
Dichiarazione di consenso del CIO del 2023 sulle carenze energetiche relative nello sport (RED)Giornale britannico di medicina dello sport.
comunicazione:
Anna Melin, ricercatrice in scienze dello sport presso l’Università di Linneo
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