Il parcheggio fuori dalla Basilica di Santa Sabina, infatti, è già vuoto e pieno di sedie e maxischermi in modo che tutti coloro che non possono entrare nella chiesa possano seguire la funzione papale. La pressione della sicurezza è alta con i furgoni di varie case dei media parcheggiati nella strada stretta. Nell’aria volano elicotteri, a sud dei colli di Roma, l’Aventino, in bilico come se fosse il centro del mondo.
Vedo quella scena mentre vado a fare la spesa. Quando lavoro sodo, vivo di insalata caprese, quindi la avvolgo in una scatola di cartone di pomodori siciliani maturati al sole, mozzarella di bufala e qualche stelo di basilico. La giungla di erbe in vaso che abbiamo raccolto in ogni piccolo negozio di quartiere in Finlandia non è qui.
Pane italiano Niente di entusiasmante, per non parlare dei dessert. Partiamo dal pane. Mi sono intrufolato in due posti dove puoi comprare il pane a volontà a Roma. La crosta che compri al supermercato sa di cemento bruciato. O vado all’Ostiense, pranzo da Marigold e ne approfitto per comprare il loro buonissimo pane a lievitazione naturale, oppure vado a Trastevere dove si trova Le Levine Bakery. Fanno un pane scuro con i semi, che ricorda il pane di segale danese. Per fortuna ho del pane avanzato dalla mia visita a Marigold. Se lo metto su una griglia rotonda, è perfetto per la mia insalata pomeridiana.
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