L’Assemblea nazionale di estrema destra guidata da Marine Le Pen contava sul successo in almeno cinque regioni nel primo turno elettorale di domenica scorsa.
Ma il risultato è stato deludente – solo in Provenza-Alpi-Costa Azzurra, dove città come Marsiglia e Cannes, sono le candidate della RN in testa alla fase finale – e anche con un margine molto più ristretto del previsto. Gli osservatori hanno affermato che prendere il controllo del sud della Francia per la prima volta significherebbe un grande impulso alla candidatura di Le Pen alla presidenza.
Pochi voti positivi
L’affluenza alle urne di domenica scorsa – 34 per cento – è stata la più bassa dalle elezioni regionali del 1958 e Le Pen l’ha descritta come un “disastro civile”. Né il secondo turno sembra aver attirato i francesi, secondo i primi dati del ministero dell’Interno del Paese. Il tasso di partecipazione fino all’ora di pranzo è stato del 12,66%, rispetto al livello più basso registrato la scorsa settimana alle 12,22.
“Non ho assolutamente intenzione di andare alle urne oggi solo perché ho perso fiducia nei nostri politici”, ha detto a Reuters Jean-Jacques, con sede a Parigi.
Una sfida particolare sembra essere quella di portare i giovani del paese alle urne: domenica scorsa, quasi il 90% dei francesi di età compresa tra i 18 e i 24 anni ha scelto di rimanere a casa, secondo il guardiano. In un sondaggio di giovedì, solo il 36% di tutti gli elettori ha dichiarato di voler votare al secondo turno delle elezioni.
Vai a destra
Molti vedono le elezioni regionali come una prova pubblica per le elezioni presidenziali del prossimo anno, ma né il presidente Emmanuel Macron né il suo atteso principale rivale Le Pen hanno avuto motivo di festeggiare dopo il primo turno. Il Partito Repubblicano sulla Strada (LREM) di Macron ha ora quasi zero possibilità di prendere il controllo di una regione nel secondo turno di oggi.
Invece, i vecchi partiti tradizionali del paese finora sembrano pronti a vincere, inclusi i repubblicani conservatori (LR) e il Partito socialdemocratico socialista (PS). I successi hanno sollevato speranze tra la destra e i socialisti prima della lotta per il potere nel 2022.
Le elezioni regionali francesi riguardano 18 regioni e in pratica includono il sostegno alle imprese, il trasporto pubblico regionale e le scuole secondarie superiori, ma è soprattutto un’arena importante per i politici nazionali per mostrarsi e conquistare nuovi elettori. I seggi chiudono oggi alle 20.00.
Fatti: le elezioni regionali in Francia
Le elezioni regionali francesi di quest’anno sono iniziate con un primo turno il 20 giugno e si sono concluse con un secondo turno il 27 giugno.
All’ultimo turno partecipano le liste di partito che hanno ottenuto almeno il dieci per cento dei voti al primo turno. Coloro che ottengono almeno il 5 percento possono a loro volta unirsi a qualcun altro.
La lista che ottiene il maggior numero di voti nell’ultimo turno riceve automaticamente un’ulteriore assegnazione del 25 per cento dei seggi, indipendentemente dal numero dei voti, per garantire una maggioranza stabile.
I distretti decidono, tra l’altro, di sostenere le imprese, il trasporto pubblico regionale e le scuole superiori.
La Francia oggi comprende 18 regioni, 13 delle quali in Europa.
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