sabato, Novembre 23, 2024

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Ci sono molti punti interrogativi sull’epidemia di infezioni respiratorie in Cina

Un bambino viene sottoposto al test Covid a Pechino. La foto è dell’anno scorso. Fotografia: Zhao Zishu/AFP/TT

– Ovviamente è importante monitorare e assicurarsi che non si tratti di un nuovo agente infettivo, afferma l’epidemiologo governativo Magnus Gislin.

La settimana scorsa, le autorità cinesi hanno annunciato di aver assistito a un aumento dei casi di infezioni respiratorie tra la popolazione, fenomeno che hanno collegato alle restrizioni abolite dopo l’epidemia.

Sono stati segnalati anche focolai di polmonite tra i bambini nella parte settentrionale del paese. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ora chiesto alla Cina maggiori informazioni cliniche e analisi di laboratorio su questi casi.

“Non è chiaro se questi casi siano legati all’aumento generale dei casi di infezioni respiratorie segnalato in precedenza dalle autorità cinesi, o se si tratti di eventi separati”, scrive l’OMS in un comunicato stampa, sottolineando tra l’altro la Rete. Promessa informativa internazionale.

Broome nota che gli ospedali, anche quelli della capitale Pechino, erano pieni di bambini affetti da polmonite.

Tuttavia, secondo l’Agenzia per la sanità pubblica, è difficile dire qualcosa sulla base delle scarse informazioni disponibili al momento.

– Ci sono sempre voci su cosa potrebbe essere, ma finora non abbiamo molte informazioni. Potrebbe trattarsi di un’infezione molto comune: le infezioni respiratorie di tutti i tipi sono ormai diffuse in Cina dopo il lockdown, afferma Magnus Gislin, professore di malattie infettive ed epidemiologo governativo presso l’Agenzia per la sanità pubblica.

La Cina è stata oggetto di pesanti critiche durante la pandemia, in parte per il ritardo nel segnalare l’epidemia nel Paese, e in parte per la sua costante segnalazione dei numeri di infezioni e decessi. L’incertezza che circonda le statistiche sul coronavirus è stata significativa, secondo, tra gli altri, l’Agenzia per la sanità pubblica.

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Secondo Magnus Gesslin, è difficile dire se il Paese sia migliorato nel riportare i dati.

– Ci sono state delle carenze in passato, con segnalazioni arrivate un po’ in ritardo e alcuni insabbiamenti avvenuti durante la pandemia. Speriamo che si sia imparato qualcosa. Ci sono rapporti dalla Cina e stanno collaborando con l’Organizzazione mondiale della sanità e questo è eccellente. È difficile dire quanto vadano bene gli affari adesso, dice Magnus Gieslin.

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