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Israele sostiene le critiche a Pegasus: promette di frenare le esportazioni di spyware

Critiche e indignazione hanno scosso il mondo dopo le rivelazioni del programma spyware Pegasus Jerusalem. Una serie di proteste e condanne nei giorni scorsi, anche da parte del presidente francese Emmanuel Macron e della cancelliera tedesca Angela Merkel, ha decimato il settore dell’elettronica – la cosiddetta “nazione startup” – e costretto il governo ad agire.

NSO, la società dietro il software Pegasus, che i regimi repressivi hanno usato contro giornalisti e attivisti per i diritti umani, è stata al centro dello scandalo in corso. Ma diverse altre società, Black Cube, Cellebrite e Quadream, offrono servizi simili.

Spyware che potrebbe prendere il sopravvento Un telefono cellulare senza che il suo proprietario apra un collegamento offre a dittature come l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e l’Azerbaigian un enorme vantaggio nelle loro campagne contro i critici e i democratici.

Le aziende high-tech e i portavoce ufficiali israeliani insistono sistematicamente sul fatto che le loro attrezzature sono finalizzate a combattere il terrorismo e l’estremismo. Ma quelle scuse suonavano sempre più vuote durante la rivelazione dettagliata della scorsa settimana del programma Pegasus. La cooperazione tra 17 principali media, con l’iniziatore del quotidiano israeliano “Haaretz”, ha documentato un lungo elenco di violazioni dei prodotti.

Uno per Israele in particolare Un dettaglio allarmante in questo contesto è che molti dei paesi che hanno acquistato lo spyware lo hanno fatto poco prima o poco dopo aver stabilito relazioni diplomatiche con Israele. Pochi dubbi sul fatto che i Dipartimenti di Stato e Difesa abbiano attivamente assistito le aziende di elettronica nella loro commercializzazione, che è ufficialmente respinta.

La controversia sulle armi informatiche è un aspetto del più ampio dibattito sulle esportazioni di armi israeliane. Secondo il SIPRI con sede a Stoccolma, Israele è l’ottavo esportatore mondiale di armi e uno dei maggiori importatori. I principali clienti di Israele sono India, Azerbaigian e Vietnam. Israele ha anche una stretta e sempre più stretta collaborazione con la Cina, cosa che preoccupa gli Stati Uniti e solleva molti severi avvertimenti da Washington.

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