domenica, Ottobre 6, 2024

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L’appello di Trump potrebbe aprire la strada ad un attacco all’Iran

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso che l’Iran “se ne pentirà” dopo l’attacco robotico iraniano di martedì contro Israele. Da allora ci sono stati approfonditi colloqui tra Gerusalemme e la Casa Bianca su come Israele dovrebbe agire. Biden vuole che Israele si impegni a non danneggiare il settore energetico iraniano o il programma di armi nucleari.

Non è un segreto che Netanyahu si congratuli con Trump per le elezioni americane. Per quanto voglia vedere Trump alla Casa Bianca, vuole poter dire: “Ti ho aiutato lì”. Attaccando gli impianti nucleari iraniani, Netanyahu sarà ora in grado di prendere due piccioni con una fava: danneggiare l’Iran e allo stesso tempo offrire una mano a Trump mitigando il deficit di Biden.

Il candidato repubblicano alle presidenziali Donald Trump.

Le parole di Trump non sono solo una mezza promessa di continuo sostegno alla politica aggressiva di Israele nei confronti dell’Iran. L'esplicito sostegno del candidato repubblicano a Israele su questo punto rende difficile per Biden criticare e punire l'attacco israeliano.

I consiglieri di Netanyahu gestiscono i colloqui con gli Stati Uniti. Lui stesso non vuole parlare con il presidente, perché vuole evitare una situazione in cui Biden lo implori di dimettersi, per poi essere costretto a dire no al presidente americano più amico di Israele di sempre.

L'Ayatollah Ali Khamenei ha guidato la preghiera straordinaria del venerdì a Teheran.

Non è chiaro fino a che punto il risultato di Trump rifletta la reale convinzione sulla questione nucleare o se abbia semplicemente colto l’occasione per mettere in cattiva luce Biden. Pochi giorni fa, Trump ha suscitato preoccupazione nel campo di Netanyahu quando ha chiesto un nuovo accordo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran.

Nel 2018, Trump, persuadendo Netanyahu, ha ritirato gli Stati Uniti dal Piano d’azione globale congiunto, l’accordo tra le principali potenze con l’Iran. Questo fu il punto di partenza per la frenetica corsa verso il programma di armi nucleari, che oggi è quasi completo. Un esperto israeliano dice a DN:

– In un hangar per aerei da qualche parte in Iran c'è una testata, un serbatoio di carburante, un controller e un cacciavite. E' tutto finito, l'unica cosa rimasta è la decisione. Convincere Netanyahu di Trump nel 2018 è stato un autogol storico.

Per saperne di più:

Si ritiene che questo sia il modo in cui Israele trova i vertici di Hezbollah nascosti

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