I poveri soffrono più degli altri
Ad essere maggiormente colpite saranno le persone che vivono in paesi che non dispongono di sistemi sanitari ben sviluppati.
Ma le persone di tutto il mondo che, ad esempio, hanno un sistema immunitario indebolito, malattie cardiovascolari o allergie stagionali sono più a rischio.
I ricercatori, che hanno esaminato 77.000 studi nel 2022, hanno concluso che delle 375 malattie infettive che affliggono l’umanità, il cambiamento climatico ne aggraverà 218, ovvero il 58%.
Preoccupazioni negli Stati Uniti
Ciò avviene in diversi modi.
Le temperature più calde possono prolungare la vita e la diffusione di zanzare e parassiti che possono trasportare agenti patogeni.
L'epidemia di dengue scoppiata quest'anno in paesi come Brasile, Paraguay, Perù e Argentina lo ha già dimostrato.
Negli Stati Uniti si teme già che la leishmaniosi, una malattia diffusa dai flebotomi ormai endemica, sia sempre presente in alcune parti del paese.
Il clima estremo è diffuso
I ricercatori sottolineano che le condizioni meteorologiche estreme hanno conseguenze sulla salute che vanno oltre le lesioni dirette e le morti.
Le inondazioni possono diffondere la leptospirosi, un batterio dannoso per i reni presente nell’urina degli animali, e l’acqua che si raccoglie dopo forti piogge può fornire un terreno fertile per vari insetti che diffondono malattie.
Scarsa flessibilità
D’altro canto, la disidratazione può diffondere l’Hantavirus, che può causare malattie renali e respiratorie.
Il clima estremo può anche compromettere la capacità del corpo di affrontare gli agenti patogeni.
Inoltre, potrebbero apparire vecchi virus.
Gli scienziati suggeriscono che antiche malattie potrebbero ripresentarsi a causa dello scioglimento del permafrost, lo strato ghiacciato che oggi copre un quarto della superficie terrestre.
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