venerdì, Novembre 8, 2024

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La Casa Bianca: come Israele e Hamas sono stati persuasi ad accettare il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco temporaneo

Questo annuncio è arrivato pochi giorni dopo l’attacco a Israele in cui Hamas ha ucciso 1.200 israeliani e ne ha presi in ostaggio circa 240. I rappresentanti del Qatar si sono rivolti per avviare i negoziati sugli ostaggi chiedendo allo stesso tempo la creazione di una cellula segreta di persone per negoziare segretamente con Hamas. Né gli Stati Uniti né Israele parlano direttamente con Hamas, quindi il Qatar funge da intermediario.

Joe Biden si reca in Israele il 18 ottobre e incontra Benjamin Netanyahu durante un incontro che si dice riguardi il sostegno degli Stati Uniti a Israele e per discutere degli aiuti umanitari a Gaza. Ma l’attenzione è tutta sulla questione della liberazione degli ostaggi.

Nel corso dell’incontro Biden ha spiegato a Netanyahu che la questione degli aiuti umanitari a Gaza è direttamente collegata alla liberazione degli ostaggi.

Diversi intoppi

I due ostaggi americani furono rilasciati il ​​23 ottobre, dopo intensi negoziati nel gruppo segreto del Qatar, che divenne anche un modello per una soluzione più ampia.

Durante i colloqui tra Joe Biden e il primo ministro del Qatar, Biden ha invitato Hamas a rilasciare tutte le donne e i bambini e a fornire la prova che sono vivi. Dopo diversi negoziati all’inizio di novembre, Hamas è finalmente intervenuto e ha fornito agli Stati Uniti le prove che teneva in ostaggio cinquanta donne e bambini.

Con queste nuove prove, il gabinetto di guerra israeliano ha approvato un progetto di accordo redatto nelle ultime settimane tra Stati Uniti e Israele.

Ma le comunicazioni con Hamas sono state improvvisamente interrotte il 15 novembre. Il Qatar afferma di non ricevere più messaggi dall’organizzazione terroristica. Il silenzio radiofonico dura giorni.

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“Non lascia nulla al caso”

Pochi giorni dopo, le comunicazioni sono riprese e l’accordo è stato completato. Il gruppo segreto del Qatar si sta incontrando virtualmente per rivedere i dettagli. “Non volevamo lasciare nulla al caso”, dice la fonte.

Il 20 novembre i due partiti continuano a discutere i dettagli dell’accordo per poi presentarlo al parlamento israeliano, che lo approva.