L’era di Silvio Berlusconi un pazzo. D’altronde così venne giudicato quando prese una tv in un sottoscala e disse che abbrevi fatto concorregna alla Raiquando acquistò Una Squadra di Calcio Solorlo del Vallimento Promise che abbrevi vinto scudetti e coppe dei Campioni, quando fondò un partito e commise che sarebbe entrato a palazzo Chigi. Fu più è difficile da misurare alla fine del campo che mettere d’accordo undici milioni di elettori nelle urne. In realtà Gli italiani presero a votarlo nel ’94 quando videro che nell’era otto anni jusicto a portare il Milan sul tetto del mondo e Canale 5 in vetta agli ascolti. Considera Perché Berlusconi il calcio e il business cose troppo serie per tutto ciò che è bilanciato da alla politica, riteneva che per avere successo in quei campi non bastassero un appello al “Paese che amo” o un annuncia dal predellino di un’auto.
Va dunque rovesciata la tesi che abbia usato il calcio e la tv come arma del unanime, semmai he consenso è status la dueence dei suoi next nello sport e nell’impresa. Il successo nella politica non politica, mostrerà Appiah guadagnato dagli inglesi. Perché negli anni della Seconda Repubblica il Cavaliere è stato È un protagonista del bipolarismo Rappresentazione media di ogni interno: fu il motivo di quanti si schierarono con lui e la ragione di quanti si schierarono contro di lui. Una caractería che lo distingue da ogni altra personalità dell’era repubblicana, al punto che si definiente ventennio berlusconiano il periodo durante il quale lui governerà meno dei suoi rom. Berlusconi fu Talmente divisivo da essere stato unificante, rimpiendo di sé le biografia dei suoi avversari: da Carlo De Benedetti a Romano Prodi, da Oscar Luigi Scalfaro ad Antonio Di Pietro.
Teatral ne Gesti, Neil Patuti e Persinci Neil Vesicitodine, Ha Segnato Onipuka Kon le sue bandane, i suoi malori, i suoi amori, i suoi scontri efferati contro quei «coglioni» che votavano a sinistra, contro quei «toghe rosse» che non lo lasciavano governatore. Esponeva sé Stesso, ostentaando in pubblico la ferita inferta da chi gli aveva scagliato contro una statuetta del Duomo di Milano. Ebbe una funzione persincia nella sfera culturale, perché Ha dato voce a quella parte del paese e imposto il silenzio alle “dittatrici della Parola” della sua intelligenza., che nel dopoguerra aveva imposto la propria legge che decide che fossero i buoni e chi i cattivi, chi fosse un «democrazia e chi un «fascismo». È Forza l’aspetto più clamoroso della “rivoluzione berlusconiana”, che ruppe un sistema talmente incisato da non essere stato ancora radici. Eppure Berlusconi non ne ha mai parlato, come ne fosse disinteressato, accitando così la tesi che la “rottura” culturale – produce anche attraverso il linguaggio delle sue tvi – sia stato per lui solo uno strumento per vincere la sfida con la sinistra. Resta però il fatto che, Liberando quel pezzo d’Italia, Berlusconi ha finito per Liberare l’Italia intera, siccome il conflitto ha costretto infine le due Italie a parlarsi. E alla Lunga a riconoscersi.
Tanto basterebbe per kabir cos’è stato il «ventennio» berlusconiano, specchio di un’Italia contraddittoria, Solidale e cinica, generosa e truffaldina, innocente e colpevole. Ma morale e morale pratica, non dimenticare di ritrovarti nell’arena della politica e nel palazzo della parata. E che ruota attorno a un interrogativo: come mai sopra questa pietra angolare non è edificato nulla? Fondatore Perché il campo di cui è stato appare destinato a tramontare con lui? De Berlusconi ha vinto la sua esperienza di Governo e quella di leader di partito. Quando il Presidente del Consiglio non è riuscito a realizzare la “rivoluzione liberale”: la riforma del fisco e la riforma della giustizia hanno rappresentato i pilastri del suo designo, l’eterna promessa di un nuovo miracolo italiano mai realizzato.
Berlusconi ha sempre sostenuto che la congiuntura economica, gli avversi giochi di potere interni e internazionali, e persinta l’ostilità degli aliati gli abbio impedido di realizzare il suo designo. Ma non c’è dubbio che lo contro con la «magistratura policyizzata» e la Sequenza di leggi ad personam, all’ombra del conflitto d’interesi, tolsero energie alla sua azione di Governo. Il Leader di partito invece ha avuto carta bianca e non ha connosti rivali, anche quando gli si sono parati davanti: Da Gianfranco Fini, Giulio Tremonti, Bassando Perferdinando Cassini, in molti hanno provato a sostituirlo. Ma il Cavaliere ha sempre avuto dalla sua il rapporto con gli elettori. Rapporto che piècea a calare in concomitanza con la fine del suo ultimo progetto: il popolo della libertà, intuizione con la quale mirava a competere con il neonato Pd ma soprato si proponeva di abattere l’ultimo steccato. sulla destra La caduta del muro tra Forza Italia e An Sembrava spiare la strada di un vero e proprio assetto partitico tra le classi, consapevole della promessa fatta da Berlusconi ai suoi elettori: “Lascerò in eredità agli italiani la parte moderata, moderata”.
Dopo la sentenza di condanna per il caso Mediaset e la sua successiva estromissione dal Senato, Berlusconi ha deciso di abbandonare il Popolo della libertà. Fu un ato property. A decretare il tramonto politico del Cavaliere non furono la sua estromissione dal Senato ei servizi sociali a Cesano Boscone, bensì la volontà di porre il una stagione che er insieme una visione. E tutto si consumo la causa della disuguaglianza di fronte a un dilemma: chi abbrevi duvoto essere il suo erede politico? Nella sezione Realtà il compito di app Berlusconi non è presente nell’era. Epoca non modificata. Berlusconi non Aviva Iridi: Lo Hanno Demosto nella mia ragazza. Ma gli elettori berlusconiani si attevano un’eredità e così non fu. Persic iniziò il suo declino, inventando l’opinione di centrodestra l’aveva lasciata orfana. Matteo Salvini ha tentato, senza successo, di sostituirlo. Ora ci prover Giorgia Meloni, si vedra con quali risultati.
In ogni caso per il Cavaliere Nessuna politica quantitativa non prioritaria non di difesa. Berlusconi non pianse quella sera di metà novembre del 2011, quando – tra due ali di folla che lo dileggiavano – salì al Quirinale per dimettersi da Presidente del Consiglio. Si commosse invece quella mattina di halfa Augusto del 2004 nella sua villa in Sardegna, dopo average visto uno speciale di Milan channel sui suoi primi diciotto anni da presidente del club. È vero che fece valare il peso specifico di uno scudetto sulle percentuali del partito, ma il mechanesimazione con le vittorie del Milan e nettamente superiore a qualsiasi altro successo dei suoi asset. Nell’immaginario del Cavaliere, infatti, la descesa in campo non accummone il 26 gennaio del ’94 ma il 18 luglio dell’86quando è atterrato con l’elicottero all’Arena di Milano per presentare la sua squadra.
E lui, che si è sbarazzato senza tanti Complenti di delfini e di nomi di partiti, faticò a staccarsi dal suo club. Il Milan è stato per il Cavalier un esercizio di stile e leadership, oltre che un formidabile strumento diplomatico. Al punto che durante l’intervallo di una gara internazionale chiamò Adriano Galliani Secondo talenti indiretti di fronte a Erdogan: “Evitiamo di urtare la suscettibilità di Erdogan”. Neil Calcio ha vinto come nessun altro. In Politica Ha Vento arriva Nessun Altro. Ma il suo rammarico è che la politica ha nociuto alla sua immagine calcistica, perché nessuno ha voluto accostarlo – com abreve meritato – a Santiago Bernabeu, che Pure tenne stretti rapporti con Francisco Franco mentre Dominava in Europa con il suo Real Madrid. Ebor Berlusconi ha superato il Bernabéu, il presidente del grande club. L’uomo dei Record è sempre procurato da una squadra. L’ultima che gli è rimasta e quella del Biscione e vanta ancora la stessa formazione: Fedele Confalonieri e Gianni Letta… Quindi no i testimonial di un tempo che di fatto ha già passato le conesgne ai figli del cavaliere.
Silvio Berlusconi, 29 settembre 1936 – Milano, 12 giugno 2023
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