sabato, Novembre 23, 2024

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L’asma infantile e le allergie alimentari aumentano il rischio di disturbo disforico premestruale

Il disturbo disforico premestruale può causare sintomi sia fisici che psicologici e spesso ha un impatto negativo sulla vita quotidiana. Si stima che il 20-30% delle donne in età fertile sia affetto da disturbo disforico premestruale (PMS), mentre circa il 2-6% sperimenta la forma più grave di PMDD (disturbo disforico premestruale) associata a una significativa compromissione del funzionamento sociale.

Precedenti ricerche suggeriscono che l’infiammazione può essere un fattore che contribuisce allo sviluppo del disturbo disforico premestruale. Tuttavia, la conoscenza è limitata e c’è un grande bisogno di continuare la ricerca. Lo scopo del presente studio era quindi quello di indagare se le condizioni infiammatorie nell’infanzia, come l’asma e le allergie, potessero contribuire ai problemi premestruali nell’età adulta.

Utilizzando un ampio studio di coorte longitudinale statunitense con informazioni dettagliate, i ricercatori dell’IMM, insieme ai collaboratori della Harvard Medical School, dell’Università di Island e dell’Università del Massachusetts Amherst, sono stati in grado di condurre il primo studio prospettico di coorte sulla questione attuale e quindi aumentare la conoscenza di il background biologico dei disturbi premestruali.

I risultati dello studio costituiscono una base importante per la ricerca meccanicistica sull’infiammazione e sui disturbi premestruali. I risultati sottolineano anche l’importanza per gli operatori sanitari di essere consapevoli del rischio di sindrome premestruale nelle ragazze con asma o allergie alimentari.

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