comunicato stampa – 11 maggio 2023
Un bambino prematuro è morto per disturbi intestinali dopo che la comunicazione tra gli ospedali è stata interrotta. Per evitare eventi simili, la regione di Dalarna ha scelto di presentare una notifica di lex Maria e ha preso provvedimenti.
Un bambino prematuro viene curato in un ospedale. A causa del parto prematuro, il bambino ha problemi al cuore e ai polmoni e ha difficoltà a rifornirsi di ossigeno. Il bambino ha anche problemi di stomaco e a volte ha difficoltà a ricevere il cibo attraverso il sondino, ma la situazione è considerata stabile.
Poi le condizioni del bambino peggiorano e un esame radiografico mostra un quadro che può essere coerente con una torsione dell’intestino, il che significa che l’intestino si sta attorcigliando su se stesso in modo tale da impedire l’afflusso di sangue all’intestino. Viene contattato il chirurgo pediatrico dell’ospedale regionale e si decide che il bambino continui le cure ospedaliere a casa propria. Poi le condizioni peggiorano rapidamente e decide di portarla all’ospedale regionale, ma nonostante le misure avanzate, la vita del bambino non può essere salvata.
L’indagine mostra che inizialmente l’ospedale regionale non considerava la situazione grave ed è stato stabilito che la comunicazione tra gli ospedali avrebbe potuto essere più chiara per garantire che tutte le informazioni essenziali fossero trasmesse.
Tragicamente, la vita del bambino non poteva essere salvata nonostante gli sforzi avanzati. Non è possibile dire se l’esito in questo caso sarebbe stato diverso se il bambino fosse stato curato prima da un chirurgo pediatrico perché il bambino era fragile, ma come possiamo vedere c’è il rischio che eventi simili si ripetano , se la comunicazione non è chiara, riportiamo l’incidente secondo Lex Maria, afferma Ana Svard, capo medico della regione di Dalarna.
A causa dell’incidente, sono in corso i lavori per rivedere la comunicazione tra gli ospedali in situazioni critiche.
Lex Maria è il nome colloquiale del capitolo 3. Sezione 5 del Patient Safety Act (2010:659), il che significa che un assistente è obbligato a riferire all’Ispettorato sanitario, l’IVO, se un paziente in relazione all’assistenza sanitaria ha subito o rischia di subire un grave infortunio o malattia.
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