domenica, Novembre 24, 2024

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Recensione: “Never in My Life!” di Beatrice Alemagna è sottile

Uno dei tanti problemi che i genitori e la gestione quotidiana devono affrontare è la riluttanza degli scolari a frequentare la scuola. Creando stress, ansia e grave esaurimento per i genitori di tutto il mondo quando l’orologio ticchetta in modo minaccioso all’inizio della propria giornata lavorativa.

L’italiana Beatrice Alemagna cattura questa familiare scena mattutina nel suo ultimo libro illustrato, “Mai nella mia vita!” utilizza come tema principale in È molto conosciuto nel mercato internazionale dei libri per bambini, è stato nominato per l’Alma Prize e l’anno scorso ha collaborato con Sara Stritsberg a “Vi går till parken”.

In “Non nella mia vita!” Prende alla mazza la protesta scolastica globale. Sì, ci sono terre in cui bambini ben educati (poco educati?) vagano con noncuranza in quella compagnia inaspettata, ma Badland di Beatrice Alemagna non è uno di questi.

Qui vive un cucciolo di pipistrello di nome Pascaline con rare ali e orecchie rosa. È un contrasto al neon con le squame tenui e di terra che decorano la foresta e l’albero. I suoi genitori sono ritratti in toni più tenui, rafforzando l’idea che i colori di Pascaline rappresentino l’infanzia, la testardaggine e la creatività. Quando i genitori insistono che è ora di andare a scuola (anche il primo giorno di scuola), Pascaline irrompe in piena fioritura, spiegando le sue ali rosa con un ruggito che qualsiasi genitore di bambini piccoli può sentire nel profondo della loro pelle.

Questa volta il ruggito di Pascaline fa rimpicciolire i suoi genitori alle dimensioni di un paio di noccioline.

“”Siamo piccoli!” si lamentano con la loro voce amara.

“Esattamente”, dice Pascaline soddisfatto, “ora devi venire a scuola con me.”

Ovviamente sarà un giorno di scuola Se il bambino in questione ha un genitore sotto la sua ala protettrice tutto il giorno, non sarà così facile. Con il passare della giornata, Pascaline era completamente esausta per aver evitato voli pericolosi, annegandosi nella zuppa a pranzo e mantenendo i suoi genitori tranquilli durante l’ora della canzone. Morale della favola: essere una studentessa indipendente è più divertente che parlare dei dilemmi dei tuoi genitori. La psicologia inversa funziona spesso sui bambini, anche se non sempre a lungo termine.

Ma i genitori non si preoccupano e tornano al loro io normale, il che sembra un po’ sciocco. Beatrice Alemagna potrebbe non credere alla storia, ma la forza sta nelle sue vivide illustrazioni. Come un bambino umano, qui si riflettono le sfumature in rapido cambiamento di stanchezza, testardaggine, curiosità, rabbia, gioia e imbarazzo. È una gamma estrema di emozioni, tutte racchiuse in un giorno, del tutto in sintonia con l’esistenza della vita familiare.

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