È la prima causa importante in cui il Dipartimento di Giustizia ha contestato la cosiddetta “legge trigger” dello stato da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato a giugno che Roe v. Wade non garantisce il diritto all’aborto gratuito.
Lo scopo della causa è di ribaltare “il divieto penale dell’Idaho di fornire aborti alle donne per motivi medici”, secondo il procuratore generale Merrick Garland.
La nuova legge restrittiva sull’aborto dell’Idaho, che entrerà in vigore il 25 agosto, renderà illegali quasi tutti gli aborti. Secondo il procuratore generale, si tratta di una violazione della legge federale che obbliga gli ospedali degli Stati Uniti a fornire cure di base alle donne in situazioni di emergenza.
Questo potrebbe essere appropriato, ad esempio, quando una donna sta attraversando un aborto spontaneo che può portare a setticemia o sanguinamento, o ha una grave preeclampsia, secondo NBC News.
Dopo la sentenza della Corte Suprema, il presidente Joe Biden ha promesso di combattere tutti i mezzi legali per preservare il diritto all’aborto negli Stati Uniti.
L’annuncio della causa contro l’Idaho arriva lo stesso giorno in cui in Kansas si tiene un referendum sulla questione dell’aborto.
A giugno, la Corte Suprema ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade, che garantiva il diritto all’aborto dal 1973. La decisione HD significava che il potere sulle leggi sull’aborto era stato trasferito agli stati.