mercoledì, Novembre 6, 2024

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La crisi dei rifugiati si aggrava in Libano: il più grande valico di frontiera con la Siria viene bombardato

Secondo il primo ministro Najib Mikati, più di un milione di residenti libanesi sono stati costretti a fuggire. Dall’escalation della guerra tra Israele e il terrorista Hezbollah, le strade di Beirut si sono riempite di persone che hanno lasciato le proprie case nel sud del Libano e nei sobborghi meridionali della capitale, dove gli attacchi israeliani sono stati più intensi.

Allo stesso tempo, molte persone hanno difficoltà a lasciare il Libano.

Lo dice l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati UNHCR Dal 23 settembre circa 160.000 persone sono fuggite in Siria, la maggior parte siriani. Fino a 1,5 milioni di rifugiati siriani vivono in Libano dopo essere fuggiti dal paese vicino dilaniato dalla guerra, e molti ora non vedono altra opzione se non quella di tornare.

Bombardamento della strada principale che porta in Siria

A quel confine con la Siria le code erano lunghe e molti ci arrivavano a piedi. Ma quello che già era un calvario ora sembra essere diventato ancora più difficile.

Venerdì, la strada principale vicino al confine utilizzata da centinaia di migliaia di persone per passare dal Libano alla Siria è stata distrutta da un attacco israeliano.
L'esercito israeliano ha risposto accusando Hezbollah di utilizzare il valico per portare attrezzature militari in Libano.

Molti arrivano a Cipro

La richiesta di trovare un posto su un volo dal Libano è molto alta, anche perché molti paesi hanno prenotato posti aerei o voli charter per i propri cittadini che si trovano nel paese.

Cipro si trova a sole 20 miglia dal Libano, che è diventato un luogo che molte persone cercano di raggiungere in barca o in aereo. Anche diversi paesi, tra cui Gran Bretagna, Australia e Corea del Sud, hanno inviato aerei militari sull'isola in previsione dell'evacuazione.

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Il governo svedese e il Ministero degli Affari Esteri non hanno intenzione di evacuare i cittadini svedesi dal Libano.

Giovedì è stato deciso che l'ambasciata svedese riprenderà le operazioni a Beirut, tra l'altro per aiutare gli svedesi che hanno bisogno del passaporto per poter lasciare il Paese.