Un tribunale italiano ha stabilito che i migranti portati in Albania nell'ambito dell'accordo del Primo Ministro Giorgia Meloni con il paese balcanico devono essere riportati in Italia. Un duro colpo contro il controverso accordo chiave del governo di destra.
Secondo un tribunale italiano, una recente sentenza della Corte di giustizia europea significa che dodici delle persone portate in Albania questa settimana non soddisfano i criteri per l'alloggio in Albania.
I migranti, provenienti dal Bangladesh e dall'Egitto, verranno ora riportati in Italia.
Questa è la seconda battuta d’arresto del piano di migrazione da quando è entrato in vigore lunedì. All'inizio di questa settimana, quattro delle 16 persone originarie arrivate in Albania questa settimana sono state ritenute “vulnerabili” e sono state successivamente portate in Italia.
L'accordo prevede che i migranti intercettati dalle navi italiane all'interno della zona di ricerca e salvataggio del Paese saranno portati direttamente in Albania – dove saranno trattenuti in attesa di una decisione sull'asilo – ad eccezione delle persone vulnerabili alla legge.
L'Italia ha recentemente ampliato la sua lista di paesi di origine “sicuri” a 22, definiti come stati in cui la tortura o la persecuzione non sono considerate, ad esempio, per giustificare la concessione di asilo. Ma in questa lista rientrano anche Paesi con zone non considerate sicure.
Tuttavia, una nuova sentenza della Corte di Giustizia Europea afferma che gli stati membri dell’UE possono designare come sicuri solo interi paesi, non regioni.
Il partito di estrema destra Fratelli d'Italia della Meloni ha criticato la sentenza della corte italiana.
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