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CIA: il potere straniero non è dietro la sindrome dell’Avana

I media statunitensi citano diversi funzionari coinvolti nelle indagini della CIA sul fenomeno emerso per la prima volta nel 2016 tra i diplomatici della capitale cubana, L’Avana. Da allora, casi simili di mal di testa, nausea e possibili danni cerebrali si sono verificati tra diplomatici e agenti dei servizi segreti in Australia, Austria, Cina, Colombia, Germania e Russia, tra gli altri paesi.

I ricercatori in precedenza hanno messo in dubbio la teoria secondo cui i casi sono stati causati da attacchi a microonde russi, dicendo che non c’era un’unica spiegazione per i casi segnalati.

Non è chiaro in alcuni casi

Secondo il rapporto della CIA, l’interferenza straniera non può essere completamente esclusa in circa 20 casi inspiegabili che continueranno ad essere indagati.

In centinaia di altri casi con possibili sintomi, i servizi di intelligence hanno trovato spiegazioni plausibili e alternative, afferma una fonte dei media della NBC.

I risultati sono finora preliminari e durano fino a quando il rapporto finale non sarà pronto, secondo fonti della NBC.

Il direttore della CIA William J. Burns ha dichiarato in una dichiarazione citata dal New York Times: “Anche se abbiamo ottenuto alcuni risultati significativi, non siamo pronti”.

afflitto da delusione

Continua:

“Continueremo la nostra missione per indagare su questi incidenti e fornire assistenza di livello mondiale a chi ne ha bisogno”.

Molte delle persone colpite sono deluse dall’indagine della CIA e hanno scritto in una dichiarazione che “non poteva avere l’ultima parola sulla questione”.

Parallelamente sono in corso indagini sulla sindrome.